Anna Cavallotto, presidente dell’Ali Catania

“Per non essere sopraffatti dalle catene editoriali noi librai indipendenti dovremmo cambiare mentalità. Iniziare a confrontarci maggiormente tra di noi, collaborare davvero per una stessa causa invece di polemizzare, criticare e, alla fine, non fare nulla”.

Affinché le piccole librerie possano sperare in un futuro migliore, dunque, occorre superare sterili contrapposizioni, rimboccarsi le maniche e lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni. Serve una scossa, insomma, uno scatto d’orgoglio comune.

E’ l’opinione di Anna Cavallotto, libraia catanese impegnata nella gestione dell’azienda fondata dal padre nel 1954. Presidente dell’Ali Catania, membro del consiglio direttivo dell’Ali nazionale, attiva animatrice di altre importanti organizzazioni del panorama editoriale-librario italiano, come il gruppo Libris e l’Associazione Siciliana Editori.

“Fare il nostro mestiere in Sicilia, oggi, è una grande fatica. Siamo circondati da librerie di catena editoriale che applicano un’aggressiva politica di sconti selvaggi. Naturalmente non possiamo competere su questo fronte, facendo continue promozioni e lanciando campagne pubblicitarie studiate a livello nazionale. Però crediamo molto nella centralità della libreria. Investiamo nella formazione del personale, nei servizi alla clientela. Organizziamo presentazioni e incontri culturali con gli autori, pagando spesso le spese di trasporto, vitto e alloggio. Lo scorso ottobre abbiamo partecipato alla Caccia alle librerie, organizzata dall’Ali nazionale, riuscendo a coinvolgere una decina di librerie indipendenti della città e circa un centinaio di lettori che, entusiasti, hanno girato un’intera mattinata tra le librerie coinvolte rispondendo ai quiz formulati”.

Le librerie Cavallotto sono le più grandi di Catania; rappresentano un punto di riferimento anche per i cittadini e gli abitanti dei comuni e delle provincie limitrofe, sia per l’assortimento, sia per l’offerta culturale. Lavorando anche con i libri scolastici e universitari hanno un bacino d’utenza abbastanza esteso. Ma nonostante la relativa grandezza, i problemi non mancano: “La grave crisi economica che il Paese sta attraversando si fa sentire particolarmente a Catania, ripercuotendosi fortemente sugli acquisti dei clienti. Registriamo una drastica diminuzione delle vendite”.

Per affrontare la crisi, dunque, è indispensabile costruire una maggiore coesione all’interno della categoria.

“Se riuscissimo a rafforzare l’unità dei librai siciliani le cose potrebbero migliorare. La volontà non manca. Di recente abbiamo organizzato un incontro regionale a Palermo che ha permesso di incontrarci e confrontarci sui mille problemi quotidiani. Sono emersi numerosi spunti per lavorare insieme, speriamo si concretizzino”.