Gianfranco Lieto, presidente dell’Ali Napoli e tesoriere dell’Ali nazionale

I tanti problemi e le possibili soluzioni per andare avanti e guardare al futuro, continuando giorno per giorno a fare con passione un mestiere difficile in una città come Napoli. Gianfranco Lieto, tesoriere dell’Ali, da poco diventato presidente dell’Ali provinciale, racconta il suo punto di vista con franchezza, spiegando il suo impegno nel rappresentare la categoria, all’ombra del Vesuvio.

“Il ritardato pagamento delle cedole da parte del Comune di Napoli per l’anno scolastico 2008/2009 ci ha portato al limite. Solo dopo innumerevoli richieste, l’Assessorato all’Istruzione ha versato il saldo dovuto alle librerie napoletane, la maggior parte delle quali, senza questi fondi, non avrebbe potuto iniziare la campagna scolastica”.

A Napoli le vendite di libri scolastici cominciano più tardi che nel resto d’Italia: solo a fine settembre/inizi di ottobre, infatti, chi non ha recuperato i libri da amici e conoscenti o sul mercato dell’usato, si reca in libreria.

“La maggior parte del fatturato delle librerie della provincia, che sono una settantina, deriva dai libri di testo. Insieme ai ritardi dei pagamenti per lo scolastico dobbiamo anche affrontare l’enorme buco nero provocato dalle fotocopie, in particolare dei titoli universitari – continua Lieto -.  La questione non interessa ai clienti e le autorità competenti sembrano incapaci di arginarla. Ma io avrei una proposta concreta. Visto che l’Edisu elargisce dei fondi per l’acquisto dei libri universitari e che tutti gli studenti hanno una tessera magnetica, potremmo far usare questa tessera per accreditare e utilizzare tali finanziamenti. L’ho proposto all’assessore regionale: in questo modo oltre a contrastare l’illegalità si incentiverebbero gli studenti a entrare in libreria”.

La scarsità di lettori è un altro grande problema di difficile soluzione. I dati sono sconfortanti. Il mercato librario di Napoli e provincia vale il 4,5% di quello nazionale, il resto della Regione solo l’1%. Eppure in Campania vive quasi il 10% delle popolazione italiana.

“Alcune librerie tentano con grandi difficoltà di organizzare presentazioni, ma gli sforzi sono di solito troppo superiori ai risultati. La situazione riguarda tutte le librerie indipendenti e deriva dal fatto che gli editori pubblicano sempre più libri e i librai, per far quadrare i conti, non possono permettersi di tenere in libreria tutte le novità”.